Pagine

domenica 22 maggio 2016

Politici e toponomastica

L'annuncio di Giorgia Meloni, candidata a Sindaco di Roma, di intitolare una via di Roma a Giorgio Almirante se sarà eletta mi ha spinto a esprimermi sull'argomento.

Non so se esista lo spin doctor della Meloni, ma se esistesse sarebbe decisamente un elemento incapace d'interpretare i desiderata degli italiani, e dei romani in questo caso. E le ripercussioni ci saranno, eccome.

Chi sia stato Almirante è nella memoria di molti, ma ciò che ne deve impedire il suo ingresso nella toponomastica delle nostre città è la sua convinta partecipazione al fascismo e la sua difesa della razza che ha contribuito in qualche modo alla persecuzione e successivo sterminio degli ebrei italiani. Non basta la sua partecipazione alla vita democratica della Repubblica per togliere questa macchia indelebile dal suo curriculum vitae.

Detto questo vorrei soffermarmi anche sul dovere di togliere dalla toponomastica di alcune città italiane il nome di Palmiro Togliatti, leader comunista osannato come Il Migliore dai suoi compagni.

Questa mia riflessione nasce dalla constatazione che il cosiddetto migliore è stato uno dei complici di Stalin nella soppressione di ventimila (più o meno) nostri connazionali, e suoi compagni, che si erano rifugiati in URSS per sfuggire al fascismo italiano. Stalin li ha deportati nei Gulag in Siberia dove hanno trovato un vero inferno che ritengo non sia stato diverso dai campi di concentramento nazisti. Si può dire che i nazisti avevano anche i campi di sterminio, ma ciò non diminuisce la gravità dei crimini staliniani e conseguentemente di Ercoli (lo pseudonimo di Togliatti) che era il suo numero due nel Comintern.

Ebbene, si abbia il coraggio invece di intitolare una Piazza o una Via importante di Roma a Marco Pannella i cui meriti e il suo contributo alla crescita della democrazia italiana sono indiscussi e di cui non serve parlarne ora perché li conosciamo tutti.



Ennio Di Benedetto

Nessun commento:

Posta un commento