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domenica 22 maggio 2016

EDITORIALE

Ho deciso di rivitalizzare il mio Blog impegnandomi a scrivere  
per far conoscere le mie opinioni liberali e liberiste e le opinioni di chi avrà la bontà di leggermi e magari di criticarmi o approvare ciò che pubblicherò. 
Mi auguro solo che i commenti, benvenuti, non contengano insulti a nessuno.

A mio parere essere liberali e liberisti ai giorni nostri significa difendere le libertà civili ed economiche e quindi essere antifascisti e anticomunisti. E non è vero che i comunisti oggi non ci sono più perché ci sono ancora e continuano imperterriti a impedire la libera espressione delle opinioni di chi non la pensa come loro; si vedano le malefatte dei cosiddetti Centri sociali.

Essere antifascisti e anticomunisti oggi significa battersi perché si facciano passi in avanti verso gli Stati Uniti d'Europa (questa è un'aspirazione che avevo già nel lontanissimo 1967 quando con altri amici partecipai alla fondazione del Movimento Federalista Europeo a Massa)  e quindi si contrastino tutti i populismi siano essi di destra o di sinistra, secondo una definizione novecentesca.

Quindi concretamente sono da contrastare perché antidemocratici e illiberali sia i movimenti neonazisti in Germania, Ungheria, Polonia e altri Paesi europei che una volta erano dominati dalla scomparsa Unione Sovietica sia i Partiti Nazionalisti come il Front Nazional in Francia che la Lega Nord in Italia sia i movimenti populisti che qualcuno si ostina a definire di sinistra: Podemos in Spagna e Movimento 5***** in Italia.

Essere liberali oggi significa anche sostenere Il Governo nella sua battaglia per il Sì alle Riforme Costituzionali perché esse permetteranno all'Italia di fare altri passi in avanti verso una vera modernizzazione delle nostre Istituzioni; checché ne pensi e dica l'ANPI, di cui è bene si cominci a discutere se sia da rottamare o da esaltare.

Credo che non si possa eludere il dibattito sulle banche purché non ci si limiti a dire che esse sono delle associazioni a delinquere perché se è vero, come è vero, che molto spesso  le banche hanno disatteso al loro core business e moltissimi dirigenti bancari andrebbero processati è anche altrettanto vero che le banche sono indispensabili per un buon funzionamento dell'economia sia a livello locale che nazionale, europeo e mondiale. 

Mi auguro che ci siano molti internauti interessati a dibattere su questi temi e quindi rivolgo a tutti l'invito a commentare quanto esternato in questo breve editoriale.

Ennio Di Benedetto





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