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giovedì 5 marzo 2015

La sentenza della Cassazione sulla multa dopo l'alcoltest

La sentenza della Cassazione sulla multa dopo l'alcoltest

La sentenza della Cassazione sulla multa dopo l'alcoltest
Una buona notizia per gli automobilisti. Arriva dalla Corte di Cassazione e riguarda le multe ricevute dopo l'alcoltest. Se l'agente non avverte l'interessato della facoltà di farsi assistere dal difensore prima dell'effettuazione dell'alcoltest e non lo indica nel verbale, la contestazione è nulla.  Lo hanno stabilito le sezioni unite della Corte di Cassazione. A rivolgersi ai giudici con l'ermellino è stato un automobilista che era stato condannato con decreto penale per guida alterato dall'alcol. Quest'ultimo ha proposto opposizione al tribunale evidenziando che, al momento del controllo sulla strada con l' etilometro, non lo hanno informato della facoltà di farsi assistere da un legale. La Corte ha ribaltato anche il principio secondo cui l'automobilista avrebbe dovuto sollevare l'eccezione immediatamente e ha stabilito che l'automobilista ha tempo fino alla sentenza di primo grado per presentare il ricorso.
La sentenza -  «L’automobilista non poteva sapere di aver diritto all’assistenza legale contro l’alcoltest, che rientra tra gli accertamenti urgenti e irripetibili su luoghi, cose e persone. L’indagato o imputato - continua la Suprema Corte - non ha o si presume che non abbia le conoscenze tecniche legali per apprezzare che l’atto o il mancato atto non sia rispettoso delle regole processuali e, per di più, che egli debba attivarsi per eccepire ciò entro determinati termini a pena decadenza». Il guidatore in stato di ebbrezza è equiparato dalla Cassazione sin dal primo momento a un indagato qualsiasi, e ha diritto immediatamente alla difesa tecnica.

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