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sabato 18 ottobre 2014

“Italia non è Romania: si ruba, anche 16 mila € al giorno e non ti fanno niente”

Blitz quotidiano
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Il boss di una banda di ladri con base in una baraccopoli di Roma-Ostia ingaggiava giovani con telefonate incoraggianti: "In Romania ti danno 8 anni per una tuta, in Italia è diverso"



ROMA – Italia paradiso dei ladri. Molti di noi, vittime o meno di furti e peggio, lo abbiamo sempre pensato. Ora c’è la conferma:
“Vieni qui, sei in Italia e non in Romania. Qui si ruba”
era l’argomento vincente usato da un uomo di 41 anni dal nome di codice il Mafioso, capo di una banda di romeni specializzati in rapine in ville, per convincere giovani “manovali” a unirsi a lui. E il tocco decisivo:
“Se ti prendono in Romania, ti danno sette o otto anni per una tuta da ginnastica, in Italia è diverso. Aspetta le prime piogge e raggiungimi, ti dico io dove rubare”.
Il Mafioso è stato arrestato, almeno per ora. Inoltre sono state individuate altre tre persone, una donna e due uomini, che, per confermare la previsione, non sono sono state arrestate ma segnalate all’autorità giudiziaria. L’attività investigativa punta anche a capire che fine facessero i soldi e i preziosi una volta arrivati in Romania.
La banda è stata sgominata dalla Polizia di Ostia (Roma) dopo un’indagine ribattezzata “Romania Express”. Mara Azzarelli sul Messaggero di Roma, racconta:
“La banda delle rapine in villa che prepara le razzie nei quartieri bene di Roma sud, nel triangolo tra l’Eur, Casapalocco e l’Axa. Li hanno arrestati gli uomini della polizia di Stato, dopo aver intercettato per settimane le conversazioni disinvolte con le quali reclutavano la manovalanza. Perché è con argomenti come quelli descritti nelle telefonate che il capo della banda, detto Il mafioso, convinceva i suoi connazionali ad entrare nell’organizzazione che nell’ultimo anno avrebbe messo a segno decine di colpi sul litorale romano.
La banda si era specializzata anche nella ricettazione della refurtiva, che veniva inviata in Romania con autotrasportatori che viaggiavano regolarmente in autostrada. Il capo dell’organizzazione criminale è stato rintracciato e arrestato giovedì sera dagli agenti delle volanti del commissariato Lido, diretto dal dottor Antonio Franco, nel suo nascondiglio all’interno della pineta delle Acque Rosse a Ostia.
Per trovarlo gli agenti si sono travestiti da rom. Hanno trascorso tre giorni e tre notti nell’area verde del X municipio dove si trovano diverse baraccopoli. Il mafioso (chiamato così dai suoi perché «è uno forte, un ladro vero» si legge nei verbali) viveva in un tugurio dove sono state recuperate anche diverse macchine fotografiche rubate con cui si era scattato un selfie dopo ogni furto. Ci sono foto in cui l’uomo è circondato da monete, altre in chi è sdraiato su un materasso pieno di banconote. Quello che ha lasciato sbalorditi gli investigatori erano proprio i toni di quelle telefonate che il boss della banda faceva con i ragazzi da reclutare, diversi dei quali agganciati davanti alle sedi della Caritas:
“Lascia perdere la Romania, li ti mettono in galera. Vieni in Italia: qui sì che si ruba facile. Porta lo spray al peperoncino con quello qui addormenti i cani e entri anche nella casa di Berlusconi”.
Sempre stando alle intercettazioni, riferisce ancora Mara Azzarelli,
“il giro dei furti permetteva alla banda bottini da capogiro”.
Spiegava a un parente in Romania il Mafioso:
“Fallo venire a settembre. In quel periodo con le prime piogge e le giornate più corte si fanno anche 15 o 16 mila euro”.
Le indagini, spiega Mara Azzarelli, sono state avviate a novembre dello scorso anno dopo il furto nella villa di un facoltoso imprenditore romano al quale era stata sottratta anche l’auto. Attraverso il satellitare la vettura è stata ritrovata con a bordo un componente della banda.

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