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sabato 14 dicembre 2013

Marmo più forte della crisi: brilla ancora l’export Carrara, nei primi nove mesi + 3,2% in quantità e + 7,2% in valore




CARRARA. Brilla ancora l’export del lapideo italiano (nella voce si comprendono marmi bianchi e colorati, graniti, travertini ed altre pietre sia grezzi che lavorati): nei primi nove mesi del 2013 un trend positivo che consolida quanto emerso nella prima parte dell’anno.
Nel periodo gennaio-settembre 2013, infatti, le aziende italiane hanno esportato 3.214.718 tonnellate di materiali lapidei per un valore complessivo di 1.414.551.649 euro con un aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del +3,2% in quantità e +7,2% in valore.
Lo rende noto l’Internazionale Marmi e Macchina Carrara, diffondendo le elaborazioni statistiche periodiche del suo Ufficio Studi ed evidenziando una crescita in quantità e valore con una performance molto importante dell’export di lavorati.
La voce più rilevante è quella del marmo lavorato con un export di 675mila tonnellate (+4,6%) per un valore di 648,3 milioni di euro (+10,1%) rispetto al 2012. Seguono le esportazioni di lavorati in granito con 441mila tonnellate per 415,4 milioni di euro che evidenziano un modesto calo nei quantitativi (-1%) ma un aumento del +3,3% nei valori.
Continua a crescere anche l’export di marmo in blocchi e lastre con un export di 1.047.265 tonnellate per un valore di oltre 239 milioni di euro con una crescita nei quantitativi di quasi +6% e nei valori del +10,3%. Il valore medio unitario del marmo in blocchi e lastre passa così da 219 euro per tonnellata a 228 euro anche grazie a una crescita del 6,5% dell’incidenza del lastrame sui valori complessivi della voce. Oggi il valore dell’export di marmo in blocchi e lastre è costituito per un 46% da lastrame nel quale è inclusa comunque una quota di valore aggiunto per la trasformazione, mentre il restante 54% è costituito da marmo grezzo o sgrossato.
12 dicembre 2013

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