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sabato 19 ottobre 2013

SPASSOSA INTERVISTA A PAOLO ISOTTA: ‘’NISCIUNO ME PUÒ CCHIAMMÀ ‘GAY’. IO SO’ RICCHIONE”

“’O gay, Dio liberi, è na caricatura ’e ommo e, al contempo, na caricatura ’e ricchione” - “Io faccio tutte cose: so’ attivo & passivo. Cco mascule e cco femmene - E i gays ca se vonno spusà sono bovaristi e stronzi! Vonno ’a consacrazione sociale e religiosa!”

02 LUG 2013 17:37Pietrangelo Buttafuoco per "il Foglio"
paolo isottaPAOLO ISOTTA
Gay è parola pezzente. Come dice Paolo Isotta, "gay è una caricatura". Peggio, è un eufemismo: "Un eufemismo piccolo- borghese da mezzacalzetta". Il termine più consono a una natura curiosa di altre navigazioni, sia essa vela o vapore, è "ricchione". Ecco, già s'odono fulmine e tuono.
E se già Facebook, forte d'algoritmo, ha censurato il fondo di Giuliano Ferrara contenente la parola "frocio", sappia il lettore che nel procedere del pezzo - se avrà la gentilezza di leggere ancora - rischierà di vedersi planare in testa un drone, direttamente guidato dalla mano angelicata del Pentagono se non direttamente da Laura Boldrini, presidente della Camera, assai sensibile al linguaggio ideologicamente corretto.
Pietrangelo ButtafuocoPIETRANGELO BUTTAFUOCO
Ricchione, dunque. Busso alla porta del Maestro e chiedo lumi su questo infuriare di perbenismo e bovarismo tra gli omosessuali che si vogliono maritare adesso che la civile America li sposa tutti. Il Maestro cui mi appello per avere parola di Cassazione in tema è appunto Paolo Isotta.
Storico della musica, firma di gran pregio del Corriere della Sera, Isotta è napoletano del Reame e continuatore della lingua poetica del "dolce stil novo" ottocentesco e adopera perciò parole giammai sconciate dall'inabilità dello spirito ma sempre vive di timbro e prodigio. Paolino, a noi! Ma è vero che tu sei, come si dice adesso, gay? "Pietro, tu si' 'e piez' d'o core mio, ma non puoi osare!".
E cche ssì?, domando ancora, ovvero, gli chiedo: cosa sei, chi sei? "Io faccio tutte cose", risponde il Maestro, "comme se dice a Nnapule so' attivo & passivo. Cco mascule e cco femmene. Ma nisciuno me può cchiammà ‘gay'. Io so' ricchione". E che viene a dire, questa parola così impressionante?
PIETRANGELO BUTTAFUOCOPIETRANGELO BUTTAFUOCO
"Vene a ddicere ca 'o ricchione è ommo, nel senso di essere umano. Homo sunt et nihil umani a me alienum puto. 'O gay, Dio liberi, è na caricatura 'e ommo e, al contempo, na caricatura 'e ricchione. Siamo in piena operetta, diceva 'o Maestro Pannain. 'nt'a 'na tetra operetta".
La civile America, gli Stati Uniti col presidente Barack Obama in testa, festeggiano il guadagnato traguardo della civiltà... "‘O gay se vuo' 'nzurà". Che viene a dire nzurà? "Napulitanamente, sposarsi".
NOZZE  gayNOZZE GAY
Il Maestro è paziente assai e mi parla col sale della sua sagacia di uomo di mondo e però sempre devoto alla musa partenopea e così, mite, prosegue: "Ma tu te rienti cunto, oggi i spusalizzi 'n 'ê vuò ffà cchiù nisciuno, e sulo 'e ricchiuni e 'e ricchiesse (le lesbiche, ndr) î vvonno fa'! In parenthèse, ô ssai comme se chiamano a Nnapule 'e ricchiesse? Totore, da Totore, 'o diminuitivo 'e Salvatore, nomme supervirile, c'o diminuitivo supervirile, no chillo cchiù garbato Sasà! Nnui i Totore aspiranti al matrimonio e schifamm! E i gays ca se vonno spusà sono bovaristi e stronzi! Vonno 'a consacrazione sociale e religiosa!".
gayGAY
E tu, Maestro? "Ma io so' cattolico praticante, fratello caro, e ppe mme' 'no Sacramento come il Matrimonio non può sporcarsi con la tetra Operetta. Magari a' chiesa nu bellu jorno c'ò riconosce pure, essendo spesso cchiù assistenza sociale che liturigia e dogma, che poi sono la stessa cosa". E' vero, è così: liturgia e dogma sono la stessa cosa. E però è vero che la chiesa, sciaguratamente, prima o poi si accoderà all'America.
GAY PRIDEGAY PRIDE
"Ma mo' te conto na bella cosa. Io tengo a Roma un cugino prediletto, 'o cchiù grande medico d'o munno, che insegna a Tor Vergata. Si è specializzato nella cura dell'anoressia. ‘Lo sai, Paolino', mi ha detto, ‘che adesso l'anoressia maschile è purtroppo in grande incremento?'. ‘O vero', gli dico, ‘e qual è la causa?'.
GAY PRIDEGAY PRIDE
Mi spiega: ‘Sti guaglione adolescenti, sui quindici anni, sono omosessuali e, non volendo accettare la loro natura, cadono in anoressia!!'. A quel punto, così replico a lui, ‘Si 'o dici tu, ca si n'autorità scientifica, non metto lingua. Però consentimi dirti che a Napoli la tua spiegazione non vale. A Napoli 'o ricchione è stato sempre portato in pianta di mano".


mercoledì 16 ottobre 2013

Aste al centesimo: E' veramente possibile risparmiare fino all'95% sul prezzo di vendita?

da "LA STAMPA"

Il Consumer Review ha analizzato questa nuova tendenza
Come sicuramente vi sarete accorti, un nuovo fenomeno sta prendendo piede in Europa e Nord America: i siti di aste al centesimo. Ovunque sul web, sui blogs, potete trovare storie di felici vincitori che si sono portati a casa premi favolosi, di solito molto costosi, a prezzi ridicoli. Ma siccome questa storia non ci convinceva del tutto, abbiamo deciso di verificare che i grandi affari reclamizzati da questi siti fossero veri. E quale migliore modo se non terstarli di persona?
Volevo comprare un nuovo Apple iPad 3, quindi sono stata incaricata di effetuare la prova.
Ho iniziato a fare ricerche per capire quali siti di aste fossero i piú affidabili, e quindi, i piú appropriati per il mio test. Dopo qualche ora di ricerca, sono giunta alla conclusione che, grazie alla sua vasta gamma di prodotti ed alla sua fantastica reputazione,MadBid era il sito giusto per la prova. Normalmente, su questi siti, ti viene richiesto di comprare crediti per poter effettuare puntate sulle aste, e se ti aggiudichi l'asta ti viene offerto un forte sconto sul prezzo di vendita del prodotto. MadBid inoltre, a quel tempo, aveva attiva una promozione: il 100% di crediti extra sul tuo primo acquisto di crediti. Questo é stato l'ideale per me, ho cosí potuto comprare la quantitá di crediti necessaria per poter testare completamente il sito. Credo che lo scopo della promozione fosse quella di incrementare la notoritá del sito e di far provare con mano ai consumatori la possibilitá di risparmiare un sacco di soldi sulle aste presenti sul sito.

Ma come fa MadBid ad offrire questi incredibili affari?
I prodotti su MadBid provengono da negozi in chiusura, aste di liquidazione e fallimentari. In questo modo sono in grado di acquistare prodotti economici che sono poi in grado di offrire a prezzi cosí vantaggiosi rispetto ai normali prezzi di vendita.

Cosa si puó trovare nelle aste?
Nelle aste ho sempre visto di tutto: macchine, telefoni cellulari, computer, portatili, televisori, foto e videocamere; in generale tutto quello che stai cercando.

La prova di MadBid
Dopo un semplice processo di registrazione, ho ottenuto i miei crediti bonus da MadBid e ho iniziato a puntare e a cercare di vincere i prodotti nelle aste. Prima di registrarmi non sapevo bene come il sito funzionasse, ma tutto é diventato chiaro e semplice dopo la creazione del mio account.
Ho iniziato a puntare su un'asta che volevo davvero vincere - un televisore Samsung LED 50'. Con grande sorpresa sono riuscita ad aggiudicarmi il prodotto dopo delle veloci puntate. Ho pagato solo 72.3€ per un televisore HD che vale piú di 950€.
Per essere sicura che non fosse stata solo fortuna, ho deciso di puntare su un altro prodotto, ed ancora una volta, sono rimasta felicemente sorpresa di vincere. E in questo caso il risparmio era addirittura maggiore: ho pagato 175€ per un MacBook Pro che costa 1899€. Sconcertante! A questo punto non c'era alcun dubbio, nessun rivenditore tradizionale é in grado di offrire affari di questo genere!
E adesso la spedizione – dopo aver vinto l'asta e pagato i miei prodotti, li ho ricevuto subito dopo qualche giorno! Non ho dovuto aspettare molto tempo per ricevere i miei acquisti come mi ero immaginata: é stato incredibilmente veloce.
Quindi alla fine ero ANCORA DI PIU' soddisfatta della mia esperienza.
Istruzioni dettagliate su come utilizzare MadBid
Adesso che sei a conoscenza dei risparmi che puoi ottenere suMadBid, ti starai chiedendo come funziona il sito. Non ti preoccupare, te lo spiego subito. Qua puoi trovare informazioni dettagliate che ti possono aiutare ad iniziare ad effettuare le tue puntate:

Primo passo: Crea il tuo account su MadBid - ricordati di cliccare sul link che ti permetterá di ricevere il 100% di crediti gratuiti sul tuo primo acquisto!

L'offerta scade: Giovedí, 17 Ottobre 2013 - Code : starter24

Secondo Passo: Cerca un prdotto che ti interessa e inizia a puntare.

Terzo Passo: Se ti aggiudichi l'asta, verrai reindirizzato alla pagina dove potrai pagare l'oggetto con un forte risparmio! 
In conclusione
Alla fine, ho avuto una esperienza molto positiva su MadBid. Ho sempre pensato che un risparmio fino al 95% sul prezzo di acquisto fosse impossibile, ma ora, devo ammettere, esiste una soluzione! 

Ed é semplicissimo!
P.S. MadBid ha accettato di estendere la promozione anche ai nostri lettori. Approfittane finché puoi!

sabato 12 ottobre 2013

Non aprite quella porta

top


La base del PD sarebbe contraria all’amnistia. La repulsione di gran parte del popolo della sinistra per le ipotesi di amnistia e indulto formulate nel messaggio sulla situazione carceraria dal Capo dello Stato  è qualcosa di peggio del giustizialismo. Scrive uno di questi rivoluzionari d’antan su Facebook. “Starò invecchiando male e diventando stronzo ma non riesco a commuovermi per mafiosetti di quarta fila spacciatorelli di quartiere picchiatori di mogli che languono nelle patrie galere”. La seconda che hai detto e vale anche per Borghezio. Ti stai imborgheziendo. La nemesi del Caimano che li spinge a preferire il “sogno” di un nemico in carcere alla realtà. La realtà è che Berlusconi andrà ai domiciliari, semmai ai servizi sociali e la notte, pur privo della libertà  e dei diritti civili dormirà tra lenzuola firmate nei vasti  recinti di una delle sue dimore. “Loro” i “sinistri di sinistra” sono come serial killer incalliti e rifiutano argomenti, rifiutano di considerare che le loro vittime vere sono migliaia di carcerati per lo più nullatenenti, spesso neppure arrivati all’ultimo grado di giudizio che condividono carceri lerce ed invivibili con un 40% di detenuti in attesa di giudizio  e con una buon quota. Questa “base” s’è immiserita nell’odio, e somiglia a “Non Aprite Quella Porta”, (sembra uno slogan anti-indulto nda), un famoso horror movie di Tobe Hooper, in cui una famiglia, che  un tempo campava coi proventi di un macello,  regredisce isolata nella campagna texana. Senza lavoro  e senza contatti il gruppo sprofonda nell’incesto abnorme, nel cannibalismo seriale verso tutti gli estranei che capitano a tiro. Uno “Brutti, Sporchi e Cattivi” ma con la motosega, con vampiri mummificati e ragazze in fuga.
Faccia di Cuoio il figlio sfigurato, mascherato con pelle umana, usa un martello enorme per abbattere le sue vittime, e poi la sega elettrica, come nei mattatoi prima dell’arrivo della tecnologia e dei vegetariani.
I nuovi Faccia di Cuoio del popolo di sinistra seguono logiche psichico-tribali analoghe a quelle del Texas Chainsaw Massacre e finiscono per volere il male di tutti coloro che vedono come malvagi e anche se ci vanno di mezzo per caso: proteggono il loro passato, insieme vecchi e giovani e insieme decadono verso la fine illudendosi che solo l’uccisione delle vittime consentirà loro di sopravvivere. Una vendetta ingiustificata e ingiusta contro tutti.
Io ricordo un’altra sinistra che aveva in odio il carcere, amava la libertà persino sessuale, che armata di chitarra cantava con De Andrè contro il giudice e per il Gorilla e anche contro il nano che diventato giudice si vendica dei normali. Ieri in TV un ex-sindacalista, ex-sindaco sceriffo di Bologna , ha sostenuto che prima di parlare di amnistia bisogna rinnovare le carceri per farci stare più detenuti.  M’è venuto in mente il dott.Stranamore che scatta automaticamente nel saluto nazista. Mostruosi compagni, siamo il paese di Beccaria della abolizione della tortura e del carcere come redenzione! Non volete neppure sapere cos’è una amnistia, nè che uno dei fondatori del partito comunista,   Palmiro Togliatti fondò anche la Repubblica, la pace e la Costituzione grazie ad una amnistia che riguardò addirittura i fascisti. O meglio si che lo sapete, ma siete fascisti dentro. Si fascisti. Perchè se la guerra l’avessero vinta i Nazisti e i Fascisti, come voi non avrebbero fatto l’amnistia che fece Togliatti. Sapete di condannare tanti al lager disgraziati solo per inseguire il vostro incubo, perchè volete schiantare il nemico immaginario e lasciate emergere il leghista che è in voi. Vorreste che migliaia di immigrati venissero in Italia per finire, come i loro fratelli in quelle putride galere. Non a caso state con la Lega, la parte più sordida e lumpen del centro destra e siete l’Obergruppen Furer Beppe Grillo. Persino Berlusconi ha avuto un moto di resipiscenza e non ha detto “muoia Sansone con tutti i Filistei”- Voi no, buttate giù il tempio sperando che muoia solo l’idolo e credete di scampare, ma travolgete allegramente voi stessi, cristiani e filistei. I più colti tra voi dicono “purchè”, “a patto che”, o sono nettamente, superbamente contrari. Non conoscono la pietas, si sentono superiori alle bestie in galera. Per voi il diritto, la forza  armata dello stato, l’idea della pena come vendetta sociale, sono valori  superiori alla giustizia, al perdono, alla riabilitazione. Per voi Beccaria è un berlusconiano e vi sentite superuomini, netti, etici. Provo uno schifo irresistibile per la vostra galleria teratologica, per l’ ipocrisia orribile di quando commentate “Questo Papa è più a sinistra del PD”, scansandolo poi se chiede amnistia. Dite “giù le mani da Napolitano” se difende la Costituzione più bella del mondo, ma siete pronti a mettergli mani in faccia se vuol sanare il carcere più brutto d’europa.
Mostri, vampiri indegni, manettari, spero che un giorno il sole vi incenerisca. E che i nostri figli non vi conoscano mai.

Viagra addio, ora c'è lo spray: basta una sola spruzzata, e...

MASCHIETTI BOLLENTI

Le nuove frontiere del sesso: ecco il nuovo rimedio contro l'eiaculazione precoce

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Sembra passata un’era geologica dall’introduzione del Viagra, la pillola più amata dagli ex giovani che non si rassegnano alle prime avvisaglie dell’impotenza erettile. Nella farmacologia, che dopotutto è un’industria come tutte le altre, la corsa all’ultimo rimedio, al prodotto ancora più efficace, è frenetica, e quindi dopo la famosa pillola blu che realizzava l’antico sogno maschile di un’erezione a comando, abbiamo assistito all’affermarsi del Cialis, e poi il Levitra, e via di seguito altre pillole che, perlomeno per il periodo richiesto alla consumazione del rapporto sessuale, sostenevano letteralmente il desiderio virile. 
Restava inesplorata una grande, orribile zona oscura, una minaccia che presso gli uomini è superiore persino alla scadenza dell’Irpef, e che va sotto il nome di eiaculazione precoce. Il nemico finora era stato contrastato, con scarso successo, da sedute psicoterapeutiche, da improbabili unguenti importati (chissà perché) dalla Cina e smerciati nelle televendite notturne, oppure con rozze tecniche immaginative tipo: «Mentre sei dentro, pensa a qualcosa di ripugnante, che so, il ciambellone di tua zia». Ma ora, dopo gli stregoni cinesi e il training autogeno, esiste finalmente un rimedio scientifico. La ricerca nei laboratori era talmente al calor bianco che sono addirittura due i rimedi disponibili, preannunciando una vera e propria guerra tra case farmaceutiche rivali. 
Il primo prodotto, appena approvato dalla U.S. Food and Drug Administration, l’organismo di controllo americano sui farmaci, è commercializzato dalla Absorption Pharmaceuticals e ha il formidabile nome di Promescent, che alle nostre orecchie suona come un poeta premio Nobel svedese, ma a differenza delle liriche di quello dovrebbe avere effetti ben più rinvigorenti sugli attributi maschili. La novità principale sta nella modalità di assunzione: non più una pillola, ma uno spray, e senza nessuna necessità di prescrizione medica. L’uomo che sa di poter fare l’orrenda figura di raggiungere il climax anzitempo - cosa che, come in una buona commedia a teatro, è sempre da evitarsi e a maggior ragione lo è sotto le lenzuola - chiede per un momento permesso alla sua compagna e, ritiratosi nel gabinetto, prende la bomboletta del tutto simile a quelle per la schiuma da barba, si spruzza Promescent sullo strumento (su tutto lo strumento, come specificano le istruzioni per l’uso), e aspetta dai dieci ai venti minuti. Un maggior tempo di assorbimento è indicato quando l’eiaculazione più che precoce è istantanea. Dopodiché, assicurano i produttori del farmaco, nessuna paura, la prestazione prolungata e pienamente soddisfacente è garantita grazie alle proprietà del principio attivo, la lidocaina, che riduce la sensibilità del membro ma, prodigi della ricerca medica, senza diminuire la percezione del piacere. Inoltre, non c’è rischio che la sostanza diminuisca il piacere della donna. Ma tutte le provvidenziali qualità di Promescent sono sbandierate anche dai rivali fabbricanti del Tempe, a base di prilocaina, e che il prossimo anno verrà messo sul mercato con il carisma del suo inventore, il dottor Mike Wyllie, cioè il papà del Viagra. 
I celebri sessuologi Willam H. Masters e Virginia Johnson, in uno dei loro studi, osservarono che la donna in media raggiunge l’orgasmo in un periodo che va dai dieci ai venti minuti, mentre l’uomo, il coniglio, arriva a quattro. Nessun dubbio dunque che sia  Promescent che Tempe saranno ambitissimi anche da coloro che non soffrono, perlomeno non in modo imbarazzante, di eiaculazione precoce. È la prima volta però che un problema così scottante trova risposta in due farmaci contemporaneamente disponibili e in competizione tra loro. Come sempre, a decretare il vincitore sarà il mercato. O, per meglio dire, le signore.
di Giordano Tedoldi

lunedì 7 ottobre 2013

Veronesi “Il caso Lizzani? La vita è un diritto non un dovere”

SOCIETÀ
INTERVISTA a "LA STAMPA"


Umberto Veronesi conduce da anni una battaglia a favore
dell’eutanasia

 

L’oncologo: poter morire con dignità è una conquista ancora da fare.
Ci vuole una legge”
Umberto Veronesi non ci sta. Ex ministro della Sanità, oncologo, autore di testi sul diritto all’eutanasia, chiede che si torni a parlare della fine della vita perché morti come quella del regista Carlo Lizzani sono anche «una forte forma di denuncia e di protesta».  

Lo ha sostenuto anche il figlio: se in Italia fosse stato possibile, il padre avrebbe chiesto l’eutanasia.  
«Purtroppo, invece, in Italia, e anche in molte parti d’Europa, il diritto di morire con dignità è una conquista ancora da fare,. Non è possibile immaginare Mario Monicelli che si alza dal letto di un ospedale, che apre la finestra e si butta giù o i tanti che lo fanno senza avere titoli di giornale. Ci sono mille modi di interrompere la propria vita più serenamente. E’ necessario avviare un dibattito serio».  

Un terzo dei suicidi è a carico di chi ha più di 65 anni e metà degli anziani soffre di depressione.  
«E’ un problema vero ma non parlerei di depressione, piuttosto di demotivazione alla vita. Sono persone che pensano: sono anziano, non sto bene, sono di peso alla società e alla famiglia, perché devo vivere? È stata presentata una richiesta di legge di iniziativa popolare. Sono state raccolte le firme e presentate. Se si dovesse avviare l’iter di legge si parlerà finalmente di questo complesso tema, e poi tutto è possibile, anche che la legge possa essere approvata. Non dimentichiamo quello che accadde negli anni Settanta con l’interruzione di gravidanza». 

Sia in quel caso che ora si tratta di un problema molto sentito dagli italiani. In tanti hanno un parente anziano che non ce la fa più e minaccia di farla finita.  
«Abbiamo 3mila suicidi in Italia, tutti purtroppo tragici. La maggior parte si impiccano o si buttano giù dalla finestra. Sono un po’ di meno quelli che si asfissiano con il gas perché è un’operazione lunga, complessa. Ancora di meno quelli che usano i barbiturici perché spesso non funzionano. Rari quelli che si ammazzano con un colpo di pistola perché le armi non si trovano facilmente. È un insieme di vicende tragiche su cui dovremmo ricominciare a riflettere. Se si è stanchi di vivere si ha anche il diritto di andarsene, la vita è un diritto ma non un dovere. Nessuno può toglierti la vita, ma decidere di troncarla da soli è un diritto».  

I cattolici sostengono che la vita sia un dono e di conseguenza non si è liberi - né prima della nascita né dopo - di interromperla.  
«È verissimo ma esiste anche l’autodeterminazione. Ed in Italia esistono dieci milioni di atei e agnostici e milioni di persone che professano religioni diverse. Quindi chi è fedele agli insegnamenti della Chiesa li segua ma non può pretendere di invadere la legge civile. Chi non è credente ha il diritto di non ascoltare i dettami della religione».  

Bisognerebbe provare a vivere sempre e comunque.  
«La decisione spetta solo a noi, non è giusto mettere la nostra vita nelle mani di medici che ci torturano con macchine capaci di far vivere un corpo senza coscienza, senza ricordi, senza pensieri. È una forzatura, bisognerebbe assecondare la natura. Eutanasia è un pessimo termine, preferisco parlare di desistenza dalle cure, di aiutare a morire». 

Qualsiasi sia il termine che cosa direbbe agli italiani che non hanno più voglia di vivere?  
«Di procurarsi una corda o di aprire una finestra: non c’è altra soluzione legittima o accettabile. È assurdo perché uccidersi non è reato, anche il tentato suicidio non è punibile. Allora perché è reato aiutare qualcuno se questa persona ha scritto chiaramente qual è la sua volontà?»  

mercoledì 2 ottobre 2013

Froci sì, froci no

di Angelo Libranti in Prima paginaVerba volant

Ogni tanto spuntava una discussione circa la posizione sessuale e sociale degli omosessuali nel   contesto della società italiana. Da un po’ di tempo a questa parte invece, le discussioni sono  all’ordine del giorno per l’invadenza delle loro pretese.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dalla prima riunione pubblica, quasi clandestina, al teatro  Alberico nel quartiere Prati di Roma.
Credo fosse il 1975 e attraverso Radio Radicale seppi del primo Congresso Nazionale del  F.U.O.R.I., un avvenimento epocale anche se poco o niente propagandato.
Da inguaribile curioso quale sono, mi avventurai in quel teatro dove in un’ampia sala c’erano volti spauriti, quasi timidi, di giovani desiderosi di mostrarsi per quello che sentivano di essere.
Fui ripreso anche da una telecamera e non risolvevo se nascondermi o mostrare indifferenza.
Decisi per l’indifferenza, tanto mi dissi se nessuno mi riconosce mi prenderà per gay, se qualcuno mi riconoscerà saprà di sicuro qual è la mia natura.
Insomma, stetti lì una serata senza rendermi conto di stare in compagnia di giovani che poi sarebbero diventati famosi come Mario Mieli, Angelo Pezzana, Paolo Hutter, Dario Bellezza, Gianni Vattimo e tanti altri per me, all’epoca, completamente sconosciuti.
Le loro rivendicazioni mi sembrarono giuste ed ingiusta mi sembrava la loro ghettizzazione.
Ora invece, siamo arrivati all’esagerazione, ora vogliono il “matrimonio” e, addirittura, l’adozione di bambini.
Non sono d’accordo perché la società attuale è senz’altro più matura di quella degli anni Settanta e gli omosessuali sono visti con simpatia, al massimo con indifferenza, e tranne la frangia estrema di giovani delinquenti omofobi, li si lascia vivere tranquilli alle loro attività.
Concessione dopo concessione, siamo giunti alla confusione dei ruoli e credono di essere normali, quando normali non sono.
Quanto meno i gay soffrono un disturbo della personalità, legati spesso all’assenza di un padre o alla forte personalità della madre, oppure a traumi di natura sessuale subiti durante l’infanzia; lo si legge in tutti i testi seri di psicologia.
Non si spiega la loro ferma aspirazione al “matrimonio”, quando il codice civile prevede già i rapporti fra due persone, maschio o femmina che siano. L’eredità si può lasciare a chi si vuole e se non ci sono figli legittimi, non c’è nessun problema a trasferire anche grossi patrimoni.
Se uno il testamento non lo fa, significa che il rapporto non è così solido e ciò accade anche fra le coppie eterosessuali.
L’impedimento all’assistenza del compagno malato è una fesseria, perché al momento del ricovero si chiede l’indicazione di un nome e il numero di telefono di persona gradita al degente, chiunque esso sia, e non c’è articolo di legge che impedisca questa norma.
La realtà è che si mira alla pensione di reversibilità, questo è l’obiettivo malcelato delle coppie dello stesso sesso, e qui il discorso si fa complesso perché intervengono precise norme a regolare la questione. Da popolo furbo quale siamo, non ci sarebbe da meravigliarsi se due etero si mettono d’accordo per frodare lo Stato e poi ci sarebbe il problema dei fratelli e delle sorelle conviventi ed entrambi liberi. Anche loro potrebbero chiedere, giustamente, la pensione di reversibilità. Insomma un problema all’italiana.
Le pretese dei froci sono giunte a tentare di scardinare lo status della famiglia tradizionale quasi fosse un’istituzione dannosa ed omofoba, per il solo fatto di non condividere il loro “modus vivendi”. Il genitore n°1 ed il genitore n°2 rappresenta un segnale inquietante nel sovvertimento della società, fermo restando che sempre distinti sono: il n°1 è il papà (o la mamma) e il n°2 è la mamma (o il papà), cosa cambia? Odiano proprio l’attribuzione di papà e mamma e questo non sta bene. Sembra di capire che le fobie le soffrano loro e sono sempre incazzati verso gli etero e quelle comunemente definite coppie regolari. Perché non si accontentano del loro stato e lasciano in pace la società che è già abbastanza evoluta per accettarli e considerarli per quello che sono e per quello che possono offrire al consorzio umano? Calma e tranquillità ci vuole, la loro serenità servirebbe a valorizzarli meglio ed a ottenere maggiore considerazione. Già sono presenti in molti campi di attività e sono considerati per come svolgono il loro lavoro. Non gli basta?
Si giunge a protestare per la dichiarazione di un imprenditore, che non fa la morale ma ha un fine economico di vendita, indirizzata ad un target di sua scelta.
Interferire negli affari altrui significa coartare la libertà del prossimo ed è una prepotenza bella e buona, da chi pretende ampia libertà per sé. La frase infelice della terza carica dello Stato, esortante a riflettere sull’armonia della famiglia nel chiuso della propria casa  è un insulto al sentir comune e al buon senso. Andrà a finire che i discriminati saranno gli altri e la lobby omosessuale deciderà per tutti.
Uno Stato così concepito non ha futuro perché vengono a mancare le garanzie per il cittadino; tanto per essere chiari la legge contro l’omofobia, così come è concepita, rappresenta i privilegi per un gruppo, con la conseguenza di rappresentare una casta e come tale va a finire che si ghettizzano da soli.
Più chiaro è stato il Papa a scomunicare il prete australiano che predicava il matrimonio fra persone dello stesso sesso ed il sacerdozio per le donne.
Indubbiamente Francesco è un Papa illuminato che cerca di portare la Chiesa al Vangelo di Cristo quando, appunto, gli apostoli erano tutti maschi e la sodomia e la prostituzione erano condannate come peccato. I peccatori poi, erano confortati dalla misericordia Divina.