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lunedì 14 gennaio 2013

NON BASTA ESSERE ANTIFASCISTI

Ho letto attentamente “L’INTERVENTO” di Massimo Michelucci su “La Nazione” di qualche giorno fa e ritengo di dover esprimere il mio parere sulla questione Fascismo/Antifascismo.
Permettetemi di onorare tutti i Partigiani, a partire da Jacopo Lombardini, Apuano doc essendo nato a Gragnana, Partigiano (con il nome di battaglia “Professore”) e Protestante, che hanno contribuito a battere i Nazifascisti, con l’aiuto determinante degli Alleati con in testa i soldati americani. Non chiedetemi di onorare  i partigiani che dopo il 25 Aprile hanno compiuto vendette private ammantate di antifascismo.
Premesso che sono cresciuto in una famiglia orgogliosamente antifascista e Socialista e dopo aver militato per molti anni in un Partito di Sinistra il PSI di De Martino e di Craxi, nella componente culturale Lib/Lab, ho maturato convinzioni esclusivamente liberali. Moltissimi si proclamavano e si proclamano Antifascisti omettendo di dire che erano Comunisti. Permettemi di affermare che ciò non è accettabile ed è fuorviante se si spiegano ai ragazzi solo le malefatte del fascismo nostrano e gli orrori compiuti dai Nazionalsocialisti tedeschi. Tanto per dire anche io non ho trovato mai sui libri di scuola la storia delle Foibe, anzi veniva negata la verità per nascondere le malefatte del Maresciallo Compagno Tito.
E’ l’ora di dire che non basta essere antifascisti per essere democratici, è necessario affermare con determinazione di essere anche Anticomunisti; affermare che il comunismo italiano è stato democratico è un ossimoro. Quindi dico che tutti i Partiti che si proclamano Comunisti dovrebbero anche dire che tra i loro Padri politici c’è anche tal Palmiro Togliati, definito il Migliore dai suoi compagni comunisti, che era il numero due di Stalin e non ha mosso un dito per salvare la vita ai suoi ventimila compagni comunisti italiani. Non solo l’intelligenza, ma anche la codardia fu una sua caratteristica e non si dica che “lui fece la svolta di Salerno” cioè la via italiana al comunismo perché non fu lui a volerlo, ma fu il feroce Stalin che la riteneva più funzionale ai disegni della Unione Sovietica che, ricordiamolo aveva sempre pronto un Piano del Patto di Varsavia, per invadere l’Italia penetrando nella Pianura Padana.
Ricordiamo ai ragazzi che il PCUS finanziava, fino al 1974 tutto il PCI e dopo lo “strappo” di Enrico Berlinguer foraggiava la corrente capeggiata da Armando Cossutta. Questa è storia, chiedere al Compagno Giovanni Cervetti che ne ha parlato nel suo libro “L’Oro di Mosca”.
Per concludere invito i sinceri democratici ad essere convintamente Antifascisti e Anticomunisti se vogliono davvero essere compiutamente democratici.

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